Italia - Rassegna stampa settimanale dal 8 al 14 febbraio 2025

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Le news tributarie più importanti della settimana raccolte dai professionisti di Fidinam Italia in materia di: Legislazione, Giurisprudenza, Prassi, Dottrina e Attualità.  

Legislazione


  • Decreto Legislativo n. 192/2024, commentato in: Conferimenti di quote nella holding, partecipazione aperta ai familiari”, IlSole24Ore del 8.02.2025, pagina 21: Il Decreto introduce modifiche significative nella gestione dei conferimenti di partecipazioni qualificate in società holding, ampliando le opportunità per le imprese di ottimizzare la loro struttura societaria e fiscale. Con il nuovo comma 2-bis dell’art. 177 TUIR diventa possibile conferire le partecipazioni in una società che non deve (più) essere necessariamente partecipata dal solo conferente. Infatti, quando l’offerente è una persona fisica è ammessa la partecipazione alla holding anche dei suoi familiari. Questa modifica offre la possibilità del conferimento neutrale a tutte le situazioni in cui il soggetto non detiene il controllo, ma una quota superiore al 20 per cento.
  • Legge di Bilancio 2025, commentato in La cessione agevolata può essere una valida alternativa all’assegnazione”, Il Quotidiano del Commercialista del 13.02.2025: L’art. 1 commi 31-36 della L. di Bilancio ha reintrodotto la disciplina dell’assegnazione, cessione e trasformazione in società semplice agevolate. Le tre operazioni agevolate consentono tutte di far uscire i beni immobili e i beni mobili registrati dal regime fiscale dei beni d’impresa a condizioni particolarmente favorevoli (in particolare, applicazione di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’IRAP dell’8% sulla plusvalenza e facoltà di sostituire il valore catastale al valore normale degli immobili ai fini del calcolo della plusvalenza stessa). Esse, però, presentano caratteristiche ben diverse tra loro; la cessione agevolata, ad esempio, condivide con l’assegnazione quasi del tutto l’impianto normativo, discostandosene per specifici aspetti, e può rappresentare un’opportunità interessante in certe situazioni-tipo. A differenza dell’assegnazione, infatti, nella cessione agevolata il termine per la determinazione della plusvalenza, da opporre al costo fiscale del bene, non è il suo valore normale, bensì il corrispettivo di vendita. Questo, tuttavia, se inferiore tanto al valore normale quanto al valore catastale, è “computato in misura non inferiore a uno dei due valori”.

 

 

Giurisprudenza


  • Sentenza della corte europea dei diritti dell’uomo, commentata in “Ispezioni fiscali in azienda: dossier sulle modifiche dopo lo stop della Cedu”, IlSole24Ore del 8.02.2025, pagina 23: La CEDU ha bocciato le norme italiane sulle ispezioni fiscali in azienda e ha chiesto all’Italia un intervento normativo per colmare le lacune in termini di mancate tutele dei contribuenti. In particolare, si richiede di instaurare un confronto alla pari tra i verificatori del Fisco e i contribuenti ed evitare forme di accesso indiscriminato. Infatti, tra le richieste c’è l’obbligo di informare il contribuente prima che sia avviata la verifica e il diritto di essere assistito dai un professionista. Tra gli obblighi rinviene anche la possibilità di avere un’effettiva tutela giurisdizionale per contestare immediatamente l’eccesso di verifica senza dover poi aspettare i tempi di emissione dell’atto di accertamento. È, però, da considerare che l’intervento sul campo è necessario nei casi in cui vi è una gravità della condotta evasiva o della frode messa in atto.
  • Ordinanza Corte di cassazione n. 3615/2025, commentata in “Mancata contabilizzazione di un pagamento senza sopravvenienza attiva”, Il Quotidiano del Commercialista del 14.02.2025: Con l’ordinanza la Cassazione ha affermato che non può essere qualificata come sopravvenienza attiva la mancata registrazione in contabilità di un pagamento effettuato in favore di fornitori. Nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate aveva emesso, con riferimento al periodo d’imposta 2009, un avviso di accertamento con il quale veniva addebitata al contribuente “la mancata tenuta del conto di banca e la mancata registrazione di pagamenti ai fornitori” per un importo consistente e tale somma veniva recuperata a tassazione come sopravvenienza attiva. Le Commissioni tributarie, in entrambi i gradi di giudizio, avevano respinto il ricorso proposto dal contribuente, assecondando così la soluzione dell’Amministrazione.



Prassi


  • Istanza d’interpello n. 22/2025, commentata in “Sei anni di residenza pregressa per l’impatriato autonomo”, Il Quotidiano del Commercialista del 8.02.2025: L’Agenzia delle Entrata ha pubblicato un interpello avente ad oggetto l’art. 5 comma 1 lett. b) del D.Lgs. 209/2023, secondo la quale, se il lavoratore presta la sua attività in Italia in favore dello stesso soggetto presso il quale è stato impiegato all’estero prima del trasferimento o in favore di un soggetto dello stesso gruppo, il periodo minimo di residenza estera pregressa (ordinariamente, tre periodi d’imposta), è incrementato a: sei periodi d’imposta, se il lavoratore non è stato in precedenza impiegato in Italia in favore dello stesso soggetto o di un soggetto dello stesso gruppo ed; a sette periodi d’imposta, se il lavoratore, prima del suo trasferimento all’estero, è stato impiegato in Italia in favore dello stesso soggetto o di un soggetto dello stesso gruppo.
  • Istanza d’interpello n. 28/2025, commentata in “Il soggetto trasferito all’estero accede alla prima casa nel Comune in cui ha risieduto”, Il Quotidiano del Commercialista del 13.02.2025: Nella risposta l’Agenzia ha esaminato le condizioni di applicazione dell’agevolazione prima casa, in ipotesi di acquisto da parte del soggetto trasferito all’estero per ragioni di lavoro, in base alla norma entrata in vigore a giugno 2023. Si ricorda, infatti, che, che per effetto dell’art. 2 del DL 69/2023, dal 14 giugno 2023 sono cambiate le condizioni agevolative di “prima casa” per i soggetti emigrati all’estero. In particolare, in base all’attuale formulazione normativa, “se l’acquirente si è trasferito all’estero per ragioni di lavoro e abbia risieduto o svolto la propria attività in Italia per almeno cinque anni”, per l’accesso al beneficio è necessario che l’immobile acquistato sia ubicato “nel comune di nascita o in quello in cui aveva la residenza o svolgeva la propria attività prima del trasferimento”. In breve, quindi, il soggetto trasferito all’estero per ragioni di lavoro può accedere al beneficio prima casa sull’acquisto in Italia di un’abitazione di categoria catastale diversa da A/1, A/8 o A/9, solo se (oltre agli altri requisiti) sussistono entrambe le seguenti condizioni: (i) abbia risieduto o svolto la propria attività in Italia per almeno 5 anni; e (ii) l’immobile acquistato in Italia sia ubicato nel Comune di nascita dell’acquirente, ovvero in quello in cui egli aveva la residenza o svolgeva l’attività prima di trasferirsi all’estero.


Dottrina e Attualità

 

  • Dichiarazione tardiva nei 90 giorni con effetto sui termini di accertamento”, Il Quotidiano del Commercialista del 12.02.2025: Un tema poco affrontato riguarda la precisa individuazione del “dies a quo” dei termini di notifica degli atti impositivi, sia per gli avvisi di accertamento che per le cartelle di pagamento. Il termine di notifica degli atti impositivi è ancorato all’anno in cui si presenta la dichiarazione e non al periodo d’imposta oggetto della stessa e questo comporta che: se il modello redditi è stato presentato tardivamente ma entro il 29 gennaio 2025, il termine di accertamento scadrà il 31 dicembre 2030.
  • Donazioni agli eredi, esente l’integrazione a chi ha già il controllo, IlSole24Ore del 10.02.2025, pagina 21: Come noto il sistema tributario è soggetto ad un ampio progetto di riforma, il quale impatta anche i trasferimenti a titolo gratuito delle partecipazioni societarie alle generazioni future. In particolare, le novità di maggior rilievo interessano due elementi: (i) la donazione di quote di integrazione di controllo e (ii) la tassazione dei trust. Per quanto riguarda il primo aspetto, rileva che l’esenzione da imposta (articolo 3, comma 4-ter, del Tus) compete non solo a chi trasferisce a titolo gratuito una percentuale di controllo in una società, ma anche nel caso in cui il trasferimento integri una partecipazione già di per sé di controllo. In materia di trust, invece, viene finalmente risolta a livello normativo la questione del momento impositivo ai fini delle imposte indirette. Come regola di base è stabilito che l’imposta si applica al momento del definitivo trasferimento del trust fund ai beneficiari, applicando le franchigie e le aliquote previste in base al rapporto di parentela. In alternativa, però, si può optare per la corresponsione dell’imposta in occasione di ciascun conferimento dei beni, determinando l’imposta in base a valori, franchigie e aliquote di quel momento.
  • “Cfc senza inversione dell’onere prova Il Mef: no ai dinieghi «a tavolino»”, IlSole24Ore del 10.02.2025, pagina 33: Con l’avvio della procedura Chap (2016) 1234 – Eu Pilot 2019/9397, i servizi della Commissione Ue hanno invitato l’amministrazione finanziaria a chiarire precisamente se la prassi amministrativa, ai fini dell’applicazione dell’esclusione prevista dall’articolo 167, comma 5 del Tuir in merito al regime Cfc, includa l’obbligo per le autorità fiscali di invitare il contribuente al contraddittorio dopo che lo stesso ha fornito la documentazione pertinente. Di particolare rilievo e interesse la risposta dell’autorità italiana tramite il ministero dell’Economia che ha chiarito che la disciplina in vigore: (i) non inverte l’onere della prova della sussistenza di un’attività economica effettiva, ponendo tale onere esclusivamente sul contribuente; (ii) non consente all’amministrazione di respingere «come insoddisfacente» la documentazione prodotta dal contribuente emettendo un avviso di accertamento senza prima permettere al contribuente di essere ascoltato e di integrare eventualmente la dichiarazione; (iii) non esime l’Amministrazione finanziaria dall’obbligo di motivare opportunamente le ragioni per le quali le informazioni rese si considerano non sufficienti; (iv) richiede di condurre un’indagine delle circostanze fattuali prima di contestare l’idoneità delle prove fornite al contribuente.



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