In un tempo in cui la mobilità internazionale è in forte crescita e la pressione fiscale in alcune giurisdizioni europee diventa sempre più rilevante, il cambio di residenza fiscale rappresenta per molti soggetti ad alto patrimonio un’opzione strategica da valutare con attenzione.
Tuttavia, il trasferimento all’estero o, viceversa, il rientro in Italia non può essere oggetto di valutazioni superficiali: la pianificazione fiscale, patrimoniale e personale è fondamentale per evitare contestazioni di rilevante impatto economico da parte dell’Amministrazione finanziaria.
La residenza fiscale delle persone fisiche in Italia è stata, recentemente, oggetto di revisione normativa in forza della Legge delega di riforma fiscale.
Per quanto concerne l’Italia, il Legislatore ha scelto di privilegiare un approccio più sostanziale rispetto ad un modello meramente formale; sommariamente:
Tra gli errori più comuni nella rilocalizzazione delle persone fisiche si potrebbero annoverare:
Il mancato assolvimento di una corretta pianificazione di relocation non produrrebbe effetti fiscali distorti esclusivamente sul piano dell’imposizione diretta dei redditi della persona fisica, ma potrebbe incidere anche su eventuali asset finanziari, nonché societari, a essa riconducibili.
Per tali ragioni, un percorso di mobilità internazionale richiede necessariamente un disegno coerente che prenda in considerazione i margini di rischio, le potenziali implicazioni e le diverse normative delle giurisdizioni coinvolte.
Alla luce di quanto finora evidenziato, è chiaro che la mobilità internazionale potrebbe rappresentare un’opportunità, ma da gestire con metodo professionale.
In altri termini, non è sufficiente scegliere una giurisdizione fiscalmente favorevole, ma avere un approccio integrato, che possa considerare congiuntamente:
Volendo capovolgere lo sguardo, nell’ottica delle persone fisiche residenti all’estero, non è possibile negare che l’Italia ha fatto passi rilevanti per attrarre soggetti qualificati che trasferiscono la residenza nel Paese.
Infatti, il Legislatore nazionale, ormai da anni, introduce e adatta un complesso normativo favorevole alle persone fisiche che intendono trasferire la loro residenza fiscale in Italia, arrivando peraltro a distinguersi nel panorama europeo come giurisdizione particolarmente attrattiva.
Tra i regimi più rilevanti si possono citare:
Trasferire la propria residenza fiscale non equivale ad un mero cambiamento di domicilio, ma rappresenta una modifica sostanziale della posizione personale e patrimoniale.
In assenza di un’analisi preventiva accurata, l’operazione può generare rischi significativi, quali contestazioni sull’effettività del trasferimento, sovrapposizioni impositive, nonché rilevanti sanzioni amministrative.
Una pianificazione integrata con esperti della materia rappresenta, oggi più che mai, l’unico approccio realmente idoneo a tutelare il contribuente in un contesto di crescente complessità internazionale.
Questo articolo è a cura di Lorenzo Portolano del team di consulenza fiscale di Fidinam Italia.
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