In questi ultimi anni l’adozione degli investimenti per mezzo delle criptovalute ha avuto una crescente importanza economica che necessita di comprendere al meglio le implicazioni fiscali che ne derivano. Per cercare di rispondere alle domande di coloro che hanno investito in criptovalute, l’AFC ha emanato a fine 2021 un documento che permette di determinare quali imposte vengono prese in considerazione al momento in cui una persona fisica decide di investire in questi prodotti. Questo documento si concentra sulle imposte sul reddito e sul patrimonio a livello di beneficiario effettivo. Attualmente siamo in presenza di tre tipologie di Token.
Le tre tipologie di Token: pagamento, investimento e utilizzo
Token di pagamento
I token di pagamento (payment token) sono valori digitali che possono essere utilizzati come mezzi di pagamento in funzione della loro diffusione e infrastruttura. L’emittente non ha alcun obbligo di effettuare un determinato pagamento o erogare una prestazione nei confronti dell’investitore.
I token di pagamento sono trattati come se fossero conti in valuta estera e qualificati come sostanza mobiliare. Per i motivi che precedono, a livello cantonale il loro valore viene considerato per l’imposta cantonale sulla sostanza.
Quando si è in presenza di attività di Mining, i criteri per un’attività indipendente sono dati. Pertanto gli utili determinati da questa attività sono imposti.
Lo staking produce, dopo il periodo di attesa, un utile che viene tassato come reddito da sostanza mobiliare.
ll termine "airdrop" proviene dalla lingua inglese e significa "caduto dall'aria". In definitiva, ciò significa che certi token vengono assegnati gratuitamente. Un possessore di criptovaluta riceve unità aggiuntive della criptovaluta senza dover fare nulla. Non deve quindi pagare la criptovaluta ricevuta tramite un airdrop. Gli airdrop sono tassabili al momento della loro attribuzione al valore venale come provento da sostanza mobiliare.
Dai proventi da sostanza mobiliare possono essere dedotti i costi che hanno un nesso causale diretto con il conseguimento del reddito e che sono necessari alla gestione dell’elemento della sostanza (art. 32 cpv. 1 LIFD). Per contro, non sono deducibili i costi delle transazioni che sono direttamente legati all’acquisizione, al trasferimento o alla vendita degli elementi della sostanza.
Token d’investimento
Contrariamente ai token di pagamento, i token d’investimento emessi nell’ambito di una ICO o ITO rappresentano diritti valutabili in denaro nei confronti della controparte o dell’emittente. Tali diritti consistono in un’indennità fissa o in una determinata partecipazione dell’investitore, da definirsi anticipatamente, ad un determinato valore di riferimento della società emittente. I token d’investimento si suddividono in tre ulteriori categorie:
- token basati sul capitale di terzi: questi token comprendono un obbligo legale o di fatto dell’emittente al rimborso della totalità o di una parte considerevole dell’investimento nonché all’eventuale versamento di interessi;
questi token sono parificati a delle obbligazioni con diritto ad un interesse, che devono essere considerati come sostanza mobiliare e valutati per l’imposta sulla sostanza. Inoltre, avendo all’interno una componente di interessi, il versamento periodico è soggetto all’imposta sul reddito.
- token d’investimento su base contrattuale: questi token non prevedono nessun obbligo dell’emittente al rimborso dell’investimento. Il diritto dell’investitore si riferisce ad una prestazione finanziaria calcolata in funzione di un determinato indicatore dell’emittente o ad un pagamento in contanti, corrispondente ad una quota proporzionale dell’utile d’esercizio annuale e/o del ricavo risultante dalla liquidazione. I pagamenti sono qualificati come reddito da capitale mobile e imposti come reddito imponibile. Eventuali perdite di capitale non possono essere considerate in deduzione essendo sostanza privata. Il valore di questi token viene considerato per l’imposta sulla sostanza cantonale.
- token d’investimento con diritti di partecipazione: questi token costituiscono diritti di partecipazione quali azioni o buoni di partecipazione. Il diritto agli utili proporzionale è regolato dagli statuti. I pagamenti sono qualificati come dividendi e imposti come reddito imponibile. Il valore di questi token viene considerato per l’imposta sulla sostanza cantonale.
Token di utilizzo
Contrariamente ai token d’investimento, i token di utilizzo (utility token) emessi nell’ambito di una ICO o ITO non rappresentano un diritto valutabile in denaro sotto forma di indennità fissa o di una determinata partecipazione al risultato aziendale dell’emittente. I token di utilizzo conferiscono all’investitore il diritto di utilizzare servizi digitali, in genere resi disponibili principalmente su una piattaforma (decentralizzata). Di solito questi servizi sono erogati per il tramite di un’infrastruttura blockchain, laddove il diritto dell’investitore di accedere all’utilizzo digitale mediante i token è limitato alla piattaforma e al servizio specifici. Non avendo nessun diritto di rimborso questi token non generano alcun reddito pertanto non vengono considerati per l’imposta sul reddito. Sono invece considerati quale sostanza imponibile per l’imposta sulla sostanza cantonale. L’utile in capitale per l’acquisto e la vendita degli stessi beneficia, come per il resto della sostanza privata, della totale esenzione. Questo se il contribuente non viene considerato commerciante professionale di titoli
Conclusione
A dipendenza del token che si detiene si può andare incontro a differenti problematiche fiscali, per tanto è importante eseguire una valutazione approfondita al fine di dichiarare la detenzione dei token in modo corretto.
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