Imprese danneggiate dalla Brexit: nuovi finanziamenti europei

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Con il Regolamento (UE) n. 1755 del 6 ottobre 2021, la Commissione Europea, ha istituito la Riserva di Adeguamento alla Brexit; un fondo temporaneo e straordinario finalizzato ad attutire gli impatti economici della Brexit sugli Stati membri dell’UE.
 
La misura, con un importo destinato all’Italia di 112 milioni di euro a fondo perduto, è promossa e gestita dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.
 
Il contributo erogabile può coprire fino al 100% delle spese effettivamente sostenute sotto forma di rimborso da un minimo di € 10.000 fino ad un massimo di € 200.000.
 

I requisiti oggettivi

Da quanto sopra emerge come devono sussistere due requisiti oggettivi:
 
1.  che ci sia un legame diretto tra la contrazione dei ricavi e la Brexit.
Si avrà legame diretto, ad esempio, nel caso in cui:

  • la spesa si è resa necessaria proprio a causa della Brexit: certificazione aggiuntiva; incremento modulistica per trasporto merci; costi di aggiornamento del personale per le modifiche normative.
  • Le attrezzature acquisite o le infrastrutture realizzate servono esclusivamente per la gestione di processi/flussi generati a seguito della Brexit: controlli sulla frontiera ITA-UK; controlli sanitari.

2.  che le spese sostenute, nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2020 e la data di presentazione della richiesta di finanziamento siano relative a:
 
  • personale dedicato a nuove attività o impegnato in formazione su nuove norme e procedure (upskilling, reskilling);

    • spese generali, d’ufficio e amministrative (ad es. canoni, utenze, forniture per ufficio, manutenzione, pulizia);
    • spese di viaggio e soggiorno (ad es. biglietti, assicurazioni di viaggio, vitto, soggiorni, visti);
    • consulenze e servizi esterni (ad es. studi, formazione, sistemi informatici, creazione e aggiornamenti di siti web, attività di promozione, comunicazione, pubblicità);
    • spese per attrezzature connesse all’attuazione dell’iniziativa (ad es. hardware e software, strumenti e macchinari).

    Non si considerano (a priori) ammissibili:

    • le spese relative all’IVA;
    • a sostegno della delocalizzazione.

    I beneficiari

    Possono beneficiare dell’agevolazione le Piccole, Medie e Grandi Imprese, iscritte nel Registro delle Imprese e aventi almeno quattro bilanci depositati da cui è possibile evincere il danno patito per effetto della fuoriuscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

    La normativa nulla sembra dire a proposito di stabili organizzazioni o società italiane detenute da una società extra- UE (i.e. Svizzera). Tuttavia, nel silenzio del Legislatore, la lettera della norma non parrebbe precludere la fruizione di tale agevolazione alle stesse società localizzate in Italia. Sul punto, però, la dottrina non ha ancora assunto una posizione unanime e, pertanto, sarebbe auspicabile un intervento chiarificatore.

    I termini e...

    Il beneficio è concesso in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande ritenute ammissibili e a seguito di un procedimento istruttorio finalizzato a verificare la sussistenza dei requisiti.
    La data ultima per l’inoltro delle richieste è il 12 luglio 2023 (salvo chiusura anticipata per esaurimento dei fondi).
    Il beneficio è concesso in base all’ordine cronologico di presentazione delle domande ritenute ammissibili e a seguito di un procedimento istruttorio finalizzato a verificare la sussistenza dei requisiti.

    ... Gli aspetti critici

    Da quanto sopra è evidente che (i) chi voglia usufruire dell’agevolazione in oggetto, debba affrettarsi alla proposizione dell’apposita istanza; infatti, salvo sorprese, l’esaurimento dei fondi dovrebbe concludersi ben prima del suo termine naturale e (ii) la dimostrazione della diretta conseguenza del danno (di cui al punto 1. dei requisiti oggettivi) è tutt’altro che di facile dimostrazione, dovendo l’istante fornire, oltre alla documentazione probatoria, anche (e soprattutto) l’incidenza economica dell’evento.

 

Fidinam può aiutarti

Questo articolo è a cura di Lorenzo Portolano e Alessandro Pace del team di consulenza fiscale di Fidinam Italia.

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