Frontalieri e telelavoro: accordo raggiunto fra Italia e Svizzera

Dopo quasi nove anni di trattative è stato ratificato l’accordo sulla tassazione dei frontalieri.
Il Senato della Repubblica italiana ha infatti approvato all’unanimità il Disegno di legge (DDL) che decreta la definitiva approvazione del nuovo Accordo sulla tassazione dei lavoratori frontalieri.

L’ultimo atto necessario è lo scambio delle lettere protocollari con cui le autorità dei due Stati proclameranno l’entrata in vigore, l’atto conclusivo che decreterà, probabilmente, la parola fine alle trattative. L’accordo sarà tuttavia applicabile solo a partire dal 1° gennaio del 2024.
Rimane da chiarire quale sarà la data che decreterà l’importante distinzione tra nuovi frontalieri ed attuali frontalieri, quest’ultimi infatti potranno beneficiare del regime di tassazione forfettaria definitiva sino al giorno del pensionamento.

L'accordo, che sostituisce quello sottoscritto ormai 50 anni fa (era il 3 ottobre del 1974), stabilisce il principio della tassazione concorrente. Alla Svizzera viene riconosciuta un'imponibilità dell'80% di quanto dovuto in base alle normative della confederazione sulle imposte sui redditi dei lavoratori frontalieri. L'Italia, parallelamente, applicherà le proprie imposte sui redditi, eliminando la doppia imposizione relativamente alle imposte già versate all'erario svizzero.
Il nuovo accordo regolamenta anche i lavoratori frontalieri svizzeri che lavorano in Italia, numeri esegui rispetto ai frontalieri “tradizionali”.

Il disegno di legge formalizza anche l’uscita della Svizzera dalla lista degli Stati privilegiati sull'Irpef stilata dall’Italia nel 1999 (comunemente chiamata "blacklist italiana") ed il ripristino del telelavoro per i frontalieri senza impatti fiscali nel limite del 40% del tempo di lavoro sino al 30.06.2023. Un ulteriore accordo amichevole tra i due Stati sarà necessario dal 1° luglio 2023 in poi, al fine di poter dare maggior stabilità e continuità in tale ambito.

 

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