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La relocation internazionale con strategia

Scritto da Fidinam News | 21/11/25

In un tempo in cui la mobilità internazionale è in forte crescita e la pressione fiscale in alcune giurisdizioni europee diventa sempre più rilevante, il cambio di residenza fiscale rappresenta per molti soggetti ad alto patrimonio un’opzione strategica da valutare con attenzione.

Tuttavia, il trasferimento all’estero o, viceversa, il rientro in Italia non può essere oggetto di valutazioni superficiali: la pianificazione fiscale, patrimoniale e personale è fondamentale per evitare contestazioni di rilevante impatto economico da parte dell’Amministrazione finanziaria.

 

Criteri della residenza fiscale

La residenza fiscale delle persone fisiche in Italia è stata, recentemente, oggetto di revisione normativa in forza della Legge delega di riforma fiscale.

Per quanto concerne l’Italia, il Legislatore ha scelto di privilegiare un approccio più sostanziale rispetto ad un modello meramente formale; sommariamente:

  • l’iscrizione all’anagrafe della popolazione residente resta un indicatore, ma non più dirimente nell’ambito dell’accertamento della residenza fiscale;
  • è stato introdotto il nuovo elemento della presenza fisica sul territorio italiano per la maggior parte del periodo d’imposta; e
  • il nuovo domicilio fiscale, quale centro di interessi personali e familiari, assume un ruolo prioritario.

     



Errori frequenti nella relocation

Tra gli errori più comuni nella rilocalizzazione delle persone fisiche si potrebbero annoverare:

  • il trasferimento della residenza all’estero senza intervenire su rilevanti elementi di attrazione nel territorio italiano;
  • il mancato rispetto delle tempistiche o l’assenza di elementi sostanziali atti a comprovare l’effettivo trasferimento;
  • l’ignoranza del fatto che, se il Paese estero risulta a fiscalità privilegiata, l’Amministrazione finanziaria italiana presume la residenza fiscale in Italia.



 

L’importanza della pianificazione

Il mancato assolvimento di una corretta pianificazione di relocation non produrrebbe effetti fiscali distorti esclusivamente sul piano dell’imposizione diretta dei redditi della persona fisica, ma potrebbe incidere anche su eventuali asset finanziari, nonché societari, a essa riconducibili.

Per tali ragioni, un percorso di mobilità internazionale richiede necessariamente un disegno coerente che prenda in considerazione i margini di rischio, le potenziali implicazioni e le diverse normative delle giurisdizioni coinvolte.

 

 

L’approccio corretto

Alla luce di quanto finora evidenziato, è chiaro che la mobilità internazionale potrebbe rappresentare un’opportunità, ma da gestire con metodo professionale.

In altri termini, non è sufficiente scegliere una giurisdizione fiscalmente favorevole, ma avere un approccio integrato, che possa considerare congiuntamente:

  • il profilo personale;
  • la normativa del Paese estero e la presenza di Convenzioni sottoscritte con l’Italia;
  • l’interazione con potenziali regimi fiscalmente agevolativi;
  • l’impatto fiscale sul patrimonio personale, finanziario e/ societario; e
  • le modalità accertative dell’Amministrazione finanziaria.

 

 

L’Italia rimane comunque attrattiva

Volendo capovolgere lo sguardo, nell’ottica delle persone fisiche residenti all’estero, non è possibile negare che l’Italia ha fatto passi rilevanti per attrarre soggetti qualificati che trasferiscono la residenza nel Paese.

Infatti, il Legislatore nazionale, ormai da anni, introduce e adatta un complesso normativo favorevole alle persone fisiche che intendono trasferire la loro residenza fiscale in Italia, arrivando peraltro a distinguersi nel panorama europeo come giurisdizione particolarmente attrattiva.

Tra i regimi più rilevanti si possono citare:

  • il regime per i neo-residenti, che ha introdotto una flat tax su tutti i redditi di fonte estera;
  • il regime per gli impatriati; ed
  • il regime per i titolari di pensioni estere.

 

 

In conclusione

Trasferire la propria residenza fiscale non equivale ad un mero cambiamento di domicilio, ma rappresenta una modifica sostanziale della posizione personale e patrimoniale.

In assenza di un’analisi preventiva accurata, l’operazione può generare rischi significativi, quali contestazioni sull’effettività del trasferimento, sovrapposizioni impositive, nonché rilevanti sanzioni amministrative.

Una pianificazione integrata con esperti della materia rappresenta, oggi più che mai, l’unico approccio realmente idoneo a tutelare il contribuente in un contesto di crescente complessità internazionale.

 

Fidinam può aiutarti

Questo articolo è a cura di Lorenzo Portolano del team di consulenza fiscale di Fidinam Italia.

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