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DAC9: Direttiva UE 2025/872 – Gli impatti per le multinazionali

Scritto da Fidinam News | 12/05/25

DAC9: Pubblicata la Direttiva UE 2025/872 – Impatti operativi e sulla governance fiscale per le imprese multinazionali

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 6 maggio 2025 della Direttiva (UE) 2025/872 – conosciuta come DAC9, nona modifica della Direttiva sulla cooperazione amministrativa (Directive on Administrative Cooperation, DAC) – prende ufficialmente avvio la fase di recepimento a livello nazionale. Dopo l’adozione politica avvenuta nell’ottobre 2024, questa pubblicazione segna l’ultimo passaggio formale prima dell’attuazione negli ordinamenti degli Stati membri.

La nuova direttiva rappresenta un tassello cruciale per l’attuazione della tassazione minima globale (Pillar 2), già delineata nella Direttiva 2022/2523, finalizzata a garantire che i grandi gruppi multinazionali siano soggetti a un’imposizione fiscale effettiva non inferiore al 15%, indipendentemente dalla giurisdizione.

 

Principali novità introdotte dalla DAC9

La DAC9 introduce un quadro armonizzato per la rendicontazione fiscale legata alla top-up tax, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza amministrativa e la cooperazione tra Stati membri. 

Tra gli elementi salienti:

  • Modulo standardizzato di rendicontazione per l’imposta integrativa (top-up tax), obbligatorio per i gruppi multinazionali e i grandi gruppi nazionali con fatturato consolidato superiore a 750 milioni di euro;
  • Dichiarazione unica a livello UE, facoltativa, che può essere presentata da una società capogruppo o da un’entità designata all’interno del gruppo;
  • Calcolo dell’aliquota fiscale effettiva (ETR) per ciascuna giurisdizione, con l’obbligo di integrazione dell’imposta laddove l’ETR risulti inferiore al 15%;
  • Scambio automatico di informazioni tra le autorità fiscali degli Stati membri, sulla base dei dati raccolti tramite il modulo standard;
  • Scadenze operative: il recepimento da parte degli Stati membri è previsto entro il 31 dicembre 2025, mentre la prima dichiarazione – relativa al periodo d’imposta 2025 – dovrà essere presentata entro il 30 giugno 2026.

    Queste misure sono concepite per semplificare gli obblighi di compliance, evitare duplicazioni nei flussi dichiarativi e rafforzare la trasparenza fiscale a livello europeo.

 

Implicazioni pratiche per i gruppi multinazionali

Le imprese interessate dovranno predisporre una risposta organizzativa e operativa in tempi rapidi, tenendo conto di una serie di implicazioni rilevanti:

1.    Preparazione dei dati: sarà necessario analizzare e riconciliare le informazioni contabili, fiscali e legali provenienti da tutte le entità del gruppo, al fine di garantire la completezza e la correttezza della rendicontazione DAC9.

2.    Individuazione della giurisdizione capofila: i gruppi dovranno scegliere lo Stato membro in cui effettuare l’eventuale dichiarazione unica, valutando attentamente gli aspetti di compliance, i rapporti con le autorità fiscali e le strategie fiscali consolidate.

3.    Coordinamento interno e interaziendale: per i gruppi con struttura articolata sarà cruciale rafforzare i flussi informativi tra le funzioni fiscali, finanziarie e legali delle società partecipate, nonché con eventuali provider esterni.

4.    Aggiornamento dei sistemi informativi: occorrerà adeguare gli ERP, i tool di consolidamento fiscale e gli strumenti di documentazione per gestire correttamente i dati richiesti dal modulo DAC9 e supportare l’automazione del reporting.

5.    Valutazione del rischio fiscale: le nuove informazioni scambiate automaticamente potrebbero aumentare l’esposizione a controlli incrociati da parte delle autorità fiscali, rendendo fondamentale una mappatura preventiva dei rischi legati alle differenze tra normativa locale e criteri DAC9.

 

DAC9 come leva di governance fiscale ed ESG

Oltre al rispetto degli obblighi normativi, la DAC9 rappresenta un’opportunità strategica per le imprese per rafforzare la governance fiscale interna e per allineare i processi di compliance alle aspettative in materia di sostenibilità e trasparenza.
La componente fiscale è sempre più riconosciuta come parte integrante del pilastro “Governance” nei criteri ESG (Environmental, Social and Governance). Una rendicontazione efficace e centralizzata delle imposte non solo mitiga i rischi legali e reputazionali, ma consente anche di presentarsi con maggiore credibilità agli occhi di investitori, stakeholder e autorità pubbliche.

 

Prossimi passi per le imprese

  • 2025 – Adeguamento dei sistemi, analisi dei dati e definizione della giurisdizione capofila
  • 31 dicembre 2025 – Scadenza per il recepimento della direttiva negli ordinamenti nazionali
  • 30 giugno 2026 – Termine per l’invio della prima dichiarazione DAC9 (anno d’imposta 2025)


    Conclusione

    La DAC9 segna un ulteriore passo verso l’integrazione del sistema fiscale europeo e l’aumento della trasparenza internazionale. Le imprese interessate devono affrontare questa evoluzione normativa non solo come un obbligo, ma come un’occasione per rafforzare le proprie strutture di governance fiscale, implementare soluzioni tecnologiche e costruire un approccio integrato alla fiscalità d’impresa del futuro.


     

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